martedì 20 dicembre 2011

Rio de Janeiro - San Paolo - Giorno 3

Giorno 3 - Rio de Janeiro - San Paolo



La signora Ester canta "Me compare Giacometo", "Merica", "La polenta" e anima il ballo in mezzo al cerchio composto dagli oysters e da brasiliani che, come lei, sono partiti tanti anni fa dal Veneto. Ester ha 80 anni e viene dal Polesine. Fino all'età di 25 anni ha vissuto in Italia. Da giovane si trasferiva stagionalmente in Piemonte dove, con tante sue conterranee, andava a raccogliere il riso. Dopo la guerra, il papà fascista ha preferito abbandonare l'Italia: ha caricato la moglie e gli 11 figli su una nave e ha fatto rotta sul Brasile. Da 54 anni Ester vive a San Paolo. Però, racconta, "parlo ancora diaetto, e chi che no capixe, che el vae in mona!". Ester ha 80 anni, ma non li dimostra. E' forte, arzilla, eccentrica. In Brasile, come tanti altri Veneti, ha avuto fortuna: vive una vita agiata ed ora è presidentessa del Polesani nel Mondo di San Paolo. Però, avverte, "se dovessi dare un consiglio ai giovani, direi loro di non emigrare mai". La vita dell'emigrante è dura, anche quando prende la giusta piega e la nostalgia di casa resta inalterata anche dopo decenni di lontananza. Ester ce lo racconta, Tiago ce lo conferma. Tiago ha 28 anni, nonno di Mel (Belluno), nonna di Dosson (Treviso). Tiago parla un buon italiano "grammaticale" ma, racconta, suo nonno non parlava né l'italiano né il portoghese, solo quel dialetto che si parlava in montagna e che ora, nelle regioni del Sud, si è trasformato nel "taliàn". "Spero di venire presto in Veneto", racconta Tiago, "a vedere le terre dei miei nonni di cui ho sentito parlare per anni e anni in famiglia".
A salutare l'arrivo di Ostrega! a San Paolo, al Circolo Italiano, c'erano tutti quelli che ci potevano essere: il console generale Mauro Marsili, il presidente della Camera di Commercio Italo-Brasiliana locale Edoardo Pollastri, il vicepresidente dell'Ice Gianni Loreti, la presidentessa del Comitato Italiani all'Estero Rita Blasioli Costa, i rappresentanti delle comunità degli emigranti delle 7 province venete. A radunarli è stata Bruna Saccardo Spinelli, consultrice della Regione Veneto e presidentessa della Federazione Veneti dello stato di San Paolo. Sono tutti emigranti e figli di emigranti veneti e, nonostante la vicinanza delle festività, nonostante i tanti impegni, ci hanno dedicato un'entusiasta accoglienza, hanno ascoltato con interesse il nostro progetto, ci hanno infuso entusiasmo e dispensato consigli. Ma soprattutto, hanno festeggiato con noi un incontro nel quale ci siamo potuti specchiare gli uni negli altri: chi ha deciso di restare con chi ha deciso di partire, chi il Veneto lo vive con chi lo può solo ricordare, chi lo ha abbandonato in stato di miseria e ora vive nell'agio con chi sta vivendo sulle proprie spalle gli effetti di una crisi che convince sempre più giovani a lasciare lo Stivale. Un confronto che non può che arricchire gli uni e gli altri. E noi, oggi ci sentiamo più ricchi!
Ed ora qualche nota di viaggio. La prima tappa di bus, Rio-San Paolo, è stata più impegnativa del previsto. Abbiamo percorso i 440 chilometri in poco meno di 12 ore!!! Due delle quali sono state dedicate all'affissione degli adesivi dei nostri sponsor e del progetto OstregaLatina! sulla carrozzeria dell'Ostrega! Bus. Tante, troppe ore per una tappa così semplice. Non siamo nemmeno passati per l'Hotel. Siamo arrivati giusto in tempo per l'incontro, ci siamo cambiati nell'atrio del Circolo prima di poterci sistemare nelle nostre camere. Siamo usciti per le strade di San Paolo, la città più grande del Sud America, dove vivono ben 6 milioni di italo-discendenti, solo a tarda serata. Il tempo di trovare un posticino dove mangiare lungo la strada, di una passeggiata nella zona centrale, ed è già tempo di mettersi a nanna. Domani ci aspetta la tappa più lunga del viaggio. Foz de Iguacu dista più di mille chilometri, e visto quanto ci abbiamo messo a percorrerne appena 400... Buona notte, la sveglia è alle 4. Ritrovo in hall alle 4.30. Partenza alle 5.00. 

Dimitri Feltrin



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