domenica 25 dicembre 2011

NATALE A RIO GRANDE

24 dic 11
NATALE A RIO GRANDE! 


Oh! Vinde, adoremos! Oh! Vinde, adoremos! Oh! Vinde, adoremos o Salvador! 
Per la vigilia di Natale la spedizione Ostrega! si sveglia a Rio Grande, si sente il profumo del mare, e l'albergo ha il mercato del pesce controvento. E' l'ultima città del Brasile che visitiamo prima di continuare il viaggio verso l'Uruguay. Il giorno è plumbeo e ventoso, per la prima volta indossiamo le felpe. Siamo all'antico quartier generale, la piazza si improvvisa campetto da calcio. Ci mescoliamo agli abitanti del luogo che correndo sbrigano le ultime commissioni natalizie. Il clima delle feste ricorda con le luminarie e i regali quel consumismo freddo uguale a quello di casa. E in questa nuova città da scoprire, da respirare e da fotografare come sarà il nostro Natale? 
La nostra ricerca di spiritualità passeggia lungo la spiaggia di Cassino, dove c'è chi sfreccia in auto, e chi prega una Madonna, regina del mare vestita di stoffe lucenti e circondata da bottiglie e mezzi bicchieri di vino, deposti ai piedi della statua come offerta votiva. Dopo 8 giorni di viaggio, le ore di allegria e gioia, le città, le centinaia di chilometri di soia, i sorrisi della gente, i momenti di gloria e di soddisfazione, ci sentiamo attratti quasi magneticamente dalla piccola cattedrale di San Pedro. E' il bisogno di spirito del Natale che ci invita a dare un senso a questo giorno. La Iglesia è calda, è fatta dalla gente, dalla trepida attesa dei bambini, non c'è un coro, non c'è l'organo, è informale se confrontata a casa. E' semplicità. Sopra all'altare cade come un lenzuolo steso la bandiera "ordine e progresso". All'ingresso gli animatori della liturgia indossano i capelli da babbo natale. I fedeli son incitati a rispondere cantando parti della celebrazione. Il risultato è di un'estrema naturalezza, la musica è orecchiabile. Nella cattedrale di san Pedro c'è perfino l'impianto luci...si abbassano. Il canto di Vinde adoremos, conosciuto da tutto il mondo, accompagna l'ingresso del presepe vivente: un giovane Giuseppe emozionato tiene per mano la celeste Maria, ancora in attesa. Tutti cantano ed esultano con il "GLORIA A DEUS NAS ALTURAS!" Entra il bambino. 
C'è chi si commuove. 
C'è chi non andava a messa da anni. 
C'é chi fa la foto con l'arcivescovo e racconta la nostra storia.
Il Brasile crea occasioni e fa piccoli miracoli. 


E come dimenticare la nostra notte di Natale a Rio Grande: canti della tradizione per le strade deserte. Una famiglia si affaccia dal primo piano...forse i nostri più che canti son schiamazzi. Ridono.

Paola Lucato

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