lunedì 2 gennaio 2012

Capodanno a Santiago

31 dic 11
CAPODANNO A SANTIAGO


Sapete cosa mi ha colpito di più della festa di capodanno in piazza a Santiago? La composta partecipazione. Di eccessi, da parte delle migliaia di cileni che sono scesi nelle strade per festeggiare il tuffo nel 2012, ne ho visti davvero pochi. Certo, si sbevacchia qualche birra, si scoppia qualche petardo, si concedono auguri a destra e a manca, si balla e si rumoreggia. Ma niente eccessi. Almeno non dove siamo finiti noi.
Quelli più eccessivi, al massimo, erano proprio quelli di Ostrega! Chi ci conosce sa che alterniamo un'attività associativa svolta con serietà e responsabilità ad una condotta goliardica che, in gruppo, difficilmente riusciamo ad arginare. La notte di San Silvestro a Santiago comincia con un cenone in un ristorante peruviano in cui ci imbattiamo lungo la strada per il centro. Dopo l'aperitivo a base di Pisco-Sour (la più tipica delle bevande alcoliche cilene), arrivano le bottiglie di un buon Cabernet-Sauvignon locale (i vini Cileni sono considerati i migliori del Sudamerica). Il locale è pieno, e ben prima che le portate arrivino in tavola, il clima si è scaldato. Partono i cori: quelli collettivi, quelli personalizzati. Ognuno di noi è chiamato dagli altri del gruppo a prendere parte alla festa e nessuno si sottrae. Siamo un gruppo che si diverte e che, a vedere gli affetti suscitati sui vicini di tavolo, diverte.
Manca poco alla mezzanotte quando ci lanciamo in strada. I primi fuochi ce li perdiamo, ma vanno avanti parecchio. Ci mescoliamo con la gente. Ci disperdiamo. Ognuno, poi, ha fatto il capodanno che ha fatto. Ma eravamo a Santiago del Cile! ...ed eravamo insieme, Ostrega!

Dimitri Feltrin



Foto di Giorgio Lucchini

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